I venticinque milioni di Finlombarda investiti in bond veneti a rischio crac

I venticinque milioni di Finlombarda investiti in bond veneti a rischio crac

Finlombarda, la finanziaria della Regione, ha acquistato tra il 2014 e il 2015 più di 18 milioni di euro di obbligazioni di Banca Popolare di Vicenza e 7 di Veneto Banca, due istituti già allora in sofferenza. La conferma degli investimenti «a rischio» del Pirellone arriva dalla risposta a un’interrogazione sul tema firmata dal gruppo dei Cinque Stelle. «Abbiamo chiesto come mai a fronte della situazione di alto rischio già nota Finlombarda abbia comunque investito nelle due banche oggi in forte difficoltà», spiega Eugenio Casalino rappresentante dei grillini nell’ufficio di presidenza del Pirellone: «Ciò che appare incomprensibile sono i tempi di acquisto e l’inspiegabile incremento degli investimenti in obbligazioni bancarie deliberato da Finlombarda. Da tempo gli investitori professionali stavano colpendo le banche maggiormente gravate da un carico eccessivo di sofferenze come Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. La situazione pare ancora più allarmante se si considera che le obbligazioni a scadenza 2025 emesse da entrambe le banche per 200 milioni di euro ciascuna solo un anno fa valgono esattamente la metà del prezzo di collocamento».

Le obbligazioni «in pancia» di Finlombarda superano i 113 milioni di euro, titoli di credito emessi da nove diversi istituti. Nella risposta all’interrogazione il dirigente della Regione assicura che Finlombarda, «in relazione alla situazione di grande difficoltà di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca emersa sugli organi di stampa nel periodo 2013/2014», ha fatto «affidamento sulla vigilanza di Banca d’Italia e sulle valutazioni delle agenzie di rating». Una spiegazione che non convince il Movimento Cinque Stelle: «Rimane forte il sospetto che si sia trattato di un aiuto, attraverso soldi pubblici, a banche in difficoltà»